Mef, boom di investitori stranieri per i nuovi Btp a 7 anni
Molti acquisti esteri anche sui titoli a 30 anni, più dell'80%
Grande interesse da parte degli investitori esteri per la recente emissione del nuovo Btp a 7 anni e per la riapertura del Btp a 30 anni. E' quanto si legge in una nota del ministero dell'Economia e delle Finanze che comunica i dettagli dei due collocamenti. In particolare, la quota allocata presso gli investitori stranieri è stata pari all'81,1% per il titolo a 7 anni e all'80,9% per il titolo a 30 anni, mentre gli investitori domestici hanno sottoscritto rispettivamente il 18,9% e il 19,1%. L'importo complessivo emesso è stato pari a 13 miliardi di euro per una domanda che ha superato i 200 miliardi di euro, di cui circa 99 miliardi per il nuovo benchmark Btp a 7 anni con scadenza 15 novembre 2031, e circa 107 miliardi per il Btp a 30 anni con scadenza 1° ottobre 2054. Hanno partecipato all'operazione oltre 300 investitori per il Btp a 7 anni, mentre poco meno di 400 hanno preso parte alla riapertura di quello a 30 anni. I fund manager hanno sottoscritto il 53,6% dell'emissione del Btp a 30 anni mentre per il titolo con scadenza 7 anni la loro partecipazione è stata del 46,9%. Le banche hanno sottoscritto il 30% del titolo settennale ed il 26,7% del trentennale. Gli investitori con orizzonte di investimento di lungo periodo hanno sottoscritto una quota rilevante, pari al 20,4% per il Btp a 7 anni (di cui il 9,6% assegnato a fondi pensione e assicurazioni e il 10,8% a banche centrali e istituzioni governative) e al 14,9% per il titolo a 30 anni (di cui il 10,7% a fondi pensione e assicurazioni e il 4,2% a banche centrali e istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato circa il 3% per il titolo a 30 anni e il 2,7% nel titolo a 7 anni. Tra gli investitori esteri, la quota più rilevante del collocamento è stata sottoscritta in Europa, in particolare da Regno Unito (21% sul 7 anni e 22,7% sul 30 anni), Francia (rispettivamente 8,0% e 12,2%), Germania, Austria e Svizzera (rispettivamente 7,4% e 4,6%), Penisola Iberica (rispettivamente 11,1% e 8,1%), Paesi Scandinavi (rispettivamente 7,5% e 9,4%), Benelux (rispettivamente 2,4% e 0,9%) e da altri paesi europei (1,5% sul 7 anni e 1,8% sul 30 anni). Il collocamento è stato effettuato tramite la costituzione di un sindacato composto da sei lead manager, Deutsche Bank, Goldman Sachs Bank Europe, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Morgan Stanley Europe e Nomura Financial Products Europe, mentre gli altri Specialisti in titoli di Stato hanno rivestito il ruolo di co-lead manager dell'operazione.
M.E.Molina--ESF