Istat, -40 mila morti rispetto al picco della pandemia nel 2021
Mortalità alta ma sotto media Ue, forte calo in ultraottantenni
Dopo il picco di mortalità del 2020 legato alla pandemia, nel 2021 i decessi in Italia sono scesi di quasi 40 mila unità attestandosi a 706.969. I valori sono tuttavia abbondantemente superiori a quelli del periodo pre-Covid, con un eccesso di circa 110 mila decessi dovuto quasi totalmente a Covid. Sono alcuni dei dati sul Report sulle cause di morte in Italia dell'Istat pubblicato questa mattina. Nel 2021, la principale causa di morte nella popolazione sono state le le malattie del sistema circolatorio (217.523 decessi) e i tumori (174.511), che insieme causano più del 55% dei decessi totali. Al terzo posto, il Covid-19, con 63.915 decessi, circa 15 mila in meno rispetto all'anno precedente. Ciononostante, secondo l'analisi Istat, l'Italia presenta un tasso di mortalità standardizzata (vale a dire tenendo conto l'età media della popolazione) inferiore alla media europea. Ciò vale sia per la mortalità generale, sia per quella per Covid. La prima è pari 89,9 decessi per 10 mila abitanti a fronte di una media Ue di 107,3; la seconda è 8,2 per 10 mila rispetto a una media Ue di 11,5. Il rapporto mostra che la diminuzione dei decessi rispetto al 2020 (-39.357 decessi), è il frutto soprattutto del calo della mortalità negli istituti di cura (-13.556) e ancor più nelle strutture residenziali (-20,664), nelle quali la mortalità è tornata i livelli pre-pandemici. Quest'ultimo dato, spiega Istat, "è probabilmente effetto di una diversa strategia nel secondo anno di pandemia, quando, a differenza del 2020, non si è ripetuta la scelta di utilizzare i posti letto liberi nelle strutture residenziali per ricoverare i pazienti Covid-19". Secondo i dati, gli ultra-ottantenni sono la fascia di età in cui si è registrato un maggiore calo della mortalità per Covid rispetto al primo anno di pandemia: nel 2020, si sono contati 113 decessi per 10mila che nel 2021 sono scesi a 82. "La forte riduzione di mortalità per Covid-19 a queste età è probabilmente attribuibile al successo della campagna vaccinale che ha avuto, nel 2021, la popolazione più anziana e fragile come principale target", conclude l'Istat.
M.Rubio--ESF