Grossman, "istinto di vendetta di Israele è umano ma ora basta"
Scrittore dialoga con Mazzantini a Diaspora,'cercare un accordo"
"La rappresaglia israeliana che è seguita all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, io penso sia stata sbagliata. Ma è umano reagire: se qualcuno mi dà uno schiaffo per strada io, istintivamente, reagisco dandogliene un altro. Ma dopo questo istinto di vendetta, che è umano, il problema è chiedersi se ha senso continuare questo circolo vizioso in eterno. O se invece non bisogna cercare di usare questa sorta di trauma collettivo subito da entrambe le parti per superarlo". Lo ha detto lo scrittore israeliano David Grossman intervenendo a Diaspora degli artisti in guerra, la tre giorni del Centro Sperimentale di Cinematografia, a Roma. In dialogo con la scrittrice Margaret Mazzantini sul tema del post 7 ottobre, alla domanda su chi camminerà sopra queste macerie, Grossman ha detto: "Se io fossi il braccio destro di Netanyahu, convocherei tutti i capi palestinesi per cercare un negoziato che ponga fine a questa guerra: è molto più facile attaccare e arrendersi alla vendetta". Gabriele Muccino, Alba Rohrwacher, Mimmo Calopresti, Francesca Comencini, Francesca Calvelli, Giovanna Gagliardo, sono stati tra i tanti che al Teatro Blasett insieme a spettatori e autori di cinema hanno assistito all'emozionante confronto al termine della prima giornata dell'iniziativa che per la prima volta ha fatto aprire al pubblico la più antica scuola di cinema del mondo.
V.Duran--ESF