Oleg Caetani dirige la Filarmonica Arturo Toscanini a Parma
Il 31/1 con il violinista Boris Belkin in Brahms e Ciajkovskij
Fu scoperto come talento da Nadia Boulanger (la direttrice d'orchestra, organista e compositrice francese vissuta tra il 1887 e il 1979) prima di diventare uno dei direttori più apprezzati della sua generazione: si tratta di Oleg Caetani, ucraino naturalizzato italiano, che il 31 gennaio alle 20.30 sarà sul podio della Filarmonica Toscanini all'Auditorium Paganini di Parma. Il programma è incentrato su due capolavori del repertorio romantico, la Sinfonia N. 6 in Si minore Op. 74 Patetica di Ciajkovskij e il Concerto per violino e orchestra in re maggiore Op. 77 di Brahms, solista il violinista russo Boris Belkin. L'opera brahmsiana, affettuosamente definita "una sinfonia con un violino al centro", è frutto dell'amicizia tra Brahms e il violinista Joseph Joachim. La sua eccezionale abilità musicale ispirò il compositore di Amburgo a scrivere il suo unico concerto per quello strumento. Poiché Brahms aveva solo una conoscenza superficiale delle capacità del violino, la competenza tecnica di Joachim si rivelò essenziale per la sua creazione. Di grande rilievo l'impatto sinfonico del primo movimento, mentre l'Adagio centrale segna un momento di distensione, dove il violino libera la sua cantabilità. La Sinfonia "Patetica", l'ultima composta da Ciajkovskij, è considerata una sorta di personalissimo requiem: la sinfonia si chiude, infatti, con un Adagio lamentoso, una pagina che esprime dolore e soprattutto una rassegnata tristezza. I primi ascoltatori furono sorpresi da quel finale così inconsueto, lento, lugubre, che si spegne nel silenzio con il pianissimo assoluto nel quale suonano soltanto violoncelli e contrabbassi. Così, quando nove giorni dopo la prima esecuzione Ciajkovskij morì, la Sinfonia N. 6 venne inesorabilmente identificata come un messaggio funebre.
G.Alamilla--ESF