Nicole Kidman, 'Il piacere arriva quando cadono le maschere'
Protagonista di Babygirl di Halina Reijn in sala dal 30 gennaio
(di Lucia Magi) "Sono cresciuta con la passione per i thriller erotici degli anni '90, ma mi restava sempre la curiosità di conoscere la versione del personaggio femminile", assicura Nicole Kidman, 57 anni di cui 40 davanti alla macchina da presa. È per questo che è "rimasta ipnotizzata" leggendo la sceneggiatura di Babygirl, il film di Halina Reijn prodotto da A24, che ha debuttato a Venezia con una Coppa Volpi per l'attrice australiana e che arriva al cinema il 30 gennaio per Eagle Pictures. "Non mi sono persa un film di Adrian Lyne: hanno una densità incredibile, mille pieghe e strati. 'Nove settimane e mezzo'? Non smettevo di dire: 'wow'. Poi 'Basic Instinct' di Paul Verhoeven o 'Betty Blue' del francese Jean-Jacques Beineix. Sono film che mi attiravano completamente, non mi vergognavo di adorarli. Però mi chiedevo: 'Dov'è la donna in tutto questo? Quale sarebbe la sua storia, come la racconterebbe lei?'", confida ai giornalisti della Critics Choice Association. Alla luce di questa annosa inquietudine, salire a bordo del progetto low budget di una regista di origini danesi piuttosto sconosciuta a Hollywood è stato un passo naturale: "Volevo essere io stessa la risposta a quella domanda", commenta la premio Oscar per 'Le ore'. La Kidman di Babygirl una donna impeccabile come ne ha interpretate molte negli ultimi anni: Romy, Ceo di un'azienda di robotica, vive in un lussuoso appartamento a Manhattan, ha vestaglie di seta, camicie di chiffon e gonne a tubino, chioma fulva sempre ben raccolta, un marito artista che la adora (Antonio Banderas) e due figlie teenager che non danno grattacapi. Nella sua vita c'è una sola sbavatura: non è appagata sessualmente. Tutto trova senso quando si lascia andare a una relazione con il giovane e sfrontato Samuel (Harris Dickinson), che è in azienda per uno stage. L'affaire tra i due sconvolge i rapporti di potere, mette a repentaglio tutto e, forse per questo, risulta eccitante e coinvolgente. "La sceneggiatura mi è arrivata quando ero in Australia durante lo sciopero; appena abbiamo potuto ci siamo messi a lavorare. Io e Halina abbiamo chiacchierato per ore di segreti, desideri, intimità. Ci siamo ritrovate a dirci: 'Ma dai, anche per te è così?' Si è creato un clima di sicurezza e autenticità che mi ha permesso di donarmi totalmente a questo ruolo, di spingerlo fino al limite", considera la protagonista che appare nuda in alcune scene; vulnerabile e sottomessa in molte altre. "Romy è una che controlla tutto e, sessualmente, quasi puritana. Nel corso del racconto, scopre se stessa, fa i conti con il suo desiderio, ammette quello che vuole davvero. In fin dei conti, ha solo bisogno di essere amata per come è, non per come gli altri la vedono", riflette Kidman, aggiungendo che, sebbene la relazione con il giovane sia centrale nel film, è il rapporto con il marito che l'ha toccata di più. "La longevità di una coppia richiede verità. Si trova il piacere solo se si abbandonano le maschere e si incontra l'altro in modo autentico, senza aspettarsi che si comporti in un modo particolare. Perché fingere di essere qualcuno o cercare di adattarsi per essere amati? Forse alcune persone possono mantenere questa facciata per decenni, ma alla fine la verità emerge".
A.Amaya--ESF